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Antibiotici: terapie da rivedere?


E' la raccomandazione di ogni medico e di ogni farmacista: il ciclo della terapia antibiotica va terminato altrimenti la terapia è inefficace, non importa se i sintomi scompaiono o si riducono dopo pochi giorni dalla prima assunzione, bisogna finire quello che si è iniziato secondo le prescrizioni del dottore. Altrimenti sia i singoli sia la comunità vanno incontro ai pericoli dell'antibiotico resistenza, la non efficacia delle cure successive cioè.

Invece non sarebbe proprio così. La regola aurea è stata smentita da una ricerca condotta dalla Brighton and Sussex Medical School e pubblicata recentemente sul British Medical Journal: infatti non vi sono evidenze scientifiche a sufficienza su cui fondare l'attendibilità di tale raccomandazione clinica. Anzi, interrompere la terapia prima del termine della prescrizione, non appena i sintomi dell'infezione sono scomparsi, sarebbe decisamente più efficace così come sono stati riscontrati benefici in cicli brevi (3 giorni) invece di quelli canonici più lunghi (5-7 giorni almeno). Infatti, spiega la statistica elaborata dai ricercatori, terapie di 1-2 settimane provocano più spesso infezioni antibiotico-resistenti nei pazienti cui sono prescritte rispetto a cure più brevi.

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