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Liù, il cane riconosce il cancro


Su 902 persone usate per i test, la percentuale di errore è stata del 2%. O, se si preferisce, un'accuratezza del 98%. Due cani, due pastori tedeschi di 1 e 6 anni, Liù e Zoe, sono in grado di diagnosticare il cancro alla prostata. Solo con in loro portentoso fiuto. I due animali sono stati addestrati al Cemivet di Grosseto, il centro militare veterinario dell’esercito, e collaborano con l'equipe di urologia dell’Humanitas Mater Domini di Castellanza, in provincia di Varese. Sono in grado di riconoscere l’urina dei pazienti affetti da tumore prostatico: ha un odore specifico che non sfugge all'olfatto dei cani. Quando il cane si siede significa che si è in presenza di quel tipo di odore e che il paziente è affetto da cancro alla prostata. Anche in fase iniziale: il cane non sbaglia - è preciso come un laboratorio di analisi - e permette una diagnosi, precoce, veloce ed efficace, in modo da affrontare con tempestività le cure. Il tumore ha una molecola caratteristica, responsabile dell'odore dell'urina: al cane non sfugge.

Nella letteratura scientifica il primo caso di un cane capace di individuare la presenza di un tumore in fase iniziale risale alla fine degli anni '80 quando un dalmata ‘riconobbe' un cancro dopo aver fiutato costantemente un neo presente su una gamba della padrona.

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