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Bimbo disabile per il parto: risarcimento


I giudici hanno accertato che il personale sanitario dell'ospedale attese 31 ore prima di stimolare il travaglio. Troppo: la perizia ha stabilito che cinque ore in meno avrebbero evitato il disastro. Che l'ossigeno del piccolo cioè smettesse di arrivare al cervello e determinasse quella che tecnicamente si chiama encefalopatia ipossico ischemica. La vicenda, come riporta l'edizione locale del quotidiano il Resto del Carlino, si riferisce al 2009 quando all'ospedale Infermi di Rimini venne alla luce un neonato cerebroleso per ritardi nell'induzione del parto. Al momento del ricovero nella struttura, la madre era a 39 settimane e 4 giorni di gravidanza

Per questo motivo il tribunale civile della città romagnola ha deciso di stabilire per i genitori del piccolo, un uomo di 44 anni e la moglie di 37 originari di Pesaro, un risarcimento record: tre milioni di euro a carico dell'Ausl. Soldi di cui i genitori, per loro stessa ammissione, avrebbero fatto volentieri a meno ma che rappresentano una punizione esemplare di un caso di malasanità: il bambino è invalido al 100% ed ha bisogno di assistenza 24 ore su 24.

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