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Muore durante la fecondazione assistita


Da tempo desiderava avere un figlio ma il suo sogno si è trasformato in un incubo: è morta durante la fecondazione assistita. E’ accaduto ad una donna di 38 anni residente a Bitritto in provincia di Bari. Arianna Acrivoulis, questo il nome della giovane vittima, ha perso la vita all’ospedale Fiorenzo Jaja di Conversano, struttura del capoluogo pugliese specializzata nella fecondazione assistita, dopo essere stata sottoposta ad una procedura di agoaspirazione ovarica. Un intervento apparentemente innocuo, senza rischi.

L’intervento consisteva in una iperstimolazione per produrre ovociti ma qualcosa non è andato per il verso giusto (una reazione allergica?) e si è verificato l’arresto cardiaco che ha portato alla morte della donna.

L’autopsia chiarirà meglio le cause del decesso mentre la direzione generale della Asl ha avviato un’indagine interna, il ministero ha mandato degli ispettori e i carabinieri hanno sequestrato le cartelle cliniche con due medici iscritti nel registro degli indagati della procura di Bari per omicidio colposo. I medici hanno avuto il doloroso compito di comunicare la notizia al marito, presente in sala di attesa.

I magistrati dovranno appurare se una delle cause della morte possa essere stato il ritardo dei soccorsi: la struttura di Conversano infatti non dispone di un un reparto di rianimazione. Cardiologo e anestesista infatti sono stati chiamati da fuori.

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