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Linee guida per il colesterolo: quali sono le novità

Pubblicato il 05/02/2021


Molto è cambiato con la pubblicazione delle nuove linee guida ESC/EAS 2019 per il colesterolo.
Le Linee Guida hanno introdotto un nuovo concetto di classificazione del rischio cardiovascolare che si discosta dalle raccomandazioni delle Linee Guide 2016 e delle altre società scientifiche.
Per la prima volta le Linee Guida per il colesterolo e le dislipidemie hanno inserito nella categoria a rischio molto alto soggetti che non hanno mai subito un evento Cardiovascolare. Si tratta di popolazioni in prevenzione primaria che presentano fenotipi di rischio subclinici (ad esempio, la presenza di stenosi carotidea o la stenosi coronarica non funzionalmente evidenti).
Questi nuovi criteri allargano sensibilmente la platea di soggetti nella categoria di rischio molto alto. Di conseguenza anche per quanto concerne i pazienti a rischio alto si osserva un ampliamento della popolazione.

Le Linee Guida per il colesterolo prevedono nuovi target di colesterolo LDL

Una raccomandazione importante non è l’abbassamento del target di colesterolo, ma anche una riduzione del 50% dei livelli di LDL nelle categorie di rischio alto e molto alto
La nuova strategia che mira ad un abbassamento generale della colesterolemia nella popolazione adulta e richiede interventi farmacologici amplificati su vaste popolazioni.

I cambiamenti sono supportati da numerose evidenze cliniche:

  1. L’abbassamento del 1 mmole di LDL-C conduce ad una riduzione del 22-23% degli eventi CVD maggiori in modo indipendentemente dalla modalità con cui viene ottenuto e dal livello di rischio basale della popolazione che riceve il trattamento. Si tratta di una riduzione relativa del rischio ed è consistente per tutti i trattamenti e per tutte le categorie di rischio.
  2. Il burden lipidico, ovvero l’esposizione nel tempo a livelli elevati di LDL-C, è determinante per il rischio CVD anche nei soggetti più giovani e in prevenzione primaria.
  3. In soggetti con bassi livelli di colesterolo la riduzione dell’esposizione a LDL-C di 1mmol corrisponde ad una riduzione relativa > 50% degli eventi cardiovascolari
  4. Nei soggetti che vengono tipicamente arruolati negli studi clinici (con età leggermente più avanzata e seguiti per follow up più brevi) la riduzione relativa degli eventi è del 22-23%.

Anche per quanto riguarda i soggetti a rischio intermedio e intermedio/alto le LG fanno riferimento a studi di popolazione effettuati in soggetti privi di eventi CVD precedenti e sottoposti a intervento di riduzione pressoria e riduzione lipidica.

Quando assumere i farmaci e quando gli integratori per il colesterolo

I pazienti ad alto rischio cardiovascolare dovranno essere trattati dal medico specialista cardiologo, con farmaci su prescrizione. Il cardiologo o il medico di base approfondiranno lo stato di salute del paziente con analisi specifiche.

Viceversa è possibile ricorrere agli integratori per il colesterolo, migliorando lo stile di vita e l'alimentazione solo quando il valori di LDL e di colesterolo totale sono ai limiti della norma il soggetto è in buona salute, ossia non ha mai avuto eventi cardiovascolari

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