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Il viagra rosa (per ora) non piace


Partenza lenta per il cosiddetto viagra rosa. Perplessità, diffidenza, resistenze culturali, efficacia limitata e qualche effetto collaterale non provocano l'atteso boom del farmaco per aumentare la libido delle donne. Atteso da tempo per una svolta epocale, non produce (ancora?) i benefici sperati. In commercio negli Stati Uniti dallo scorso agosto, come rendono noto i media di oltre Oceano, fino ad ora ha incassato una media di 11 milioni di dollari l’anno contro i 100 previsti dall’azienda produttrice, la Valeant.

Forse le principali cause di questa partenza lenta della pillola per la felicità sessuale femminile sono da ricercare anche negli effetti che non sono ‘miracolosi’ come qualcuno evidentemente sperava: uno studio appena pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine e condotto dall’Erasmus university medical center di Rotterdam ha analizzato otto ricerche su oltre 5mila donne ed ha messo in luce che gli effetti sul desiderio sono moderati.

Il beneficio infatti si limita, in media, ad appena mezzo (!) amplesso sessuale in più al mese (anche se c’è da precisare che la casa farmaceutica, in sede di lancio, ne prometteva appena… mezzo in più sempre ogni trenta giorni). Gli effetti collaterali invece ci sono, eccome. Niente di letale o pericoloso: si tratta di piccoli fastidi della vita quotidiana di cui però si farebbe volentieri a meno specie a fronte di benefici modesti: il rischio di vertigini e di sonnolenza è quattro volte più alto rispetto a un placebo, oltre due volte quello di nausea.

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