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Una tecnica sperimentale per combattere la sclerosi multipla: dosi massicce di chemioterapia e trapianto di cellule staminali. La scoperta arriva dai ricercatori dell'Ottawa Hospital e dell'Università di Ottawa, in Canada, ed è stata appena pubblicata sulla rivista Lancet. I risultati sono incoraggianti: la patologia riesce a bloccarsi. L'esperimento, attuato su un piccolo numero di pazienti (24), ha dimostrato che dopo sette anni di trattamento i pazienti hanno avuto miglioramenti.
A tutti i pazienti, che erano stati precedentemente sottoposti a terapia immunosoppressiva standard, è stata applicata una chemioterapia diversa da quella usuale: il loro sistema immunitario è stato ‘distrutto' da dosi massicce di busulfan, ciclofosfamide e globulina anti-timociti poi è avvenuto il trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe. Solo un paziente è morto di necrosi epatica e sepsi causata dalla chemioterapia. Gli altri invece non hanno avuto ricadute e, sottoposti complessivamente ad oltre 300 esami cerebrali, hanno evidenziato una sola nuova lesione.
Tuttavia sono gli stessi esperti a predicare cautela: "La dimensione del campione di 24 pazienti è molto piccolo - hanno spiegato Harold Atkins e Mark Freedman, principali autori della ricerca - e nessun gruppo di controllo è stato utilizzato per il confronto. Più ampi studi clinici saranno ora importanti per confermare questi risultati. Inoltre, poiché questo è un trattamento aggressivo, i potenziali benefici devono essere valutati rispetto ai rischi di gravi complicazioni".