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Febbre: ecco il decalogo per combatterla


Ci sono molti luoghi comuni da sfatare sulla febbre. Specie nei bambini. E adesso che stanno arrivando l'influenza e i malanni di stagione è il momento giusto per farlo. Questa entità che spaventa tanto i genitori in realtà, dicono gli esperti, dovrebbe essere affrontata con maggiore consapevolezza e serenità. L'ipertermia, questo il nome tecnico della febbre, favorisce l'azione del sistema immunitario e ostacola quella di virus e batteri. “La febbre esiste negli animali da 40 milioni di anni ed è presente in tutte le specie, incluse quelle più in basso nella scala zoologica. Quando un fenomeno biologico è mantenuto a lungo in tutte le specie vuol dire che è indispensabile per la sopravvivenza – spiega Maurizio De Martino, professore ordinario di Pediatria dell'Università di Firenze e direttore della Clinica pediatrica 1 dell'ospedale Meyer di Firenze - E la febbre lo è, perché a temperatura febbrile funzionano meglio i meccanismi immunologici mentre funzionano peggio virus e batteri. I pediatri sanno che è brutta la prognosi di bambini con infezioni gravi ma che non sviluppano febbre. Ed i pediatri sanno anche che abbassare la febbre comporta regolarmente un allungamento delle condizioni infettive”.

Quindi le raccomandazioni sono: niente panico ed evitare di contrastare la febbre a tutti costi con i medicinali ma solo con l'antipiretico (paracetamolo), che va utilizzato solo quando la febbre è associata a condizioni di malessere, come mal di testa, dolori muscolari e articolari. Ma come comportarsi precisamente? Un decalogo semplice, efficace e di facile consultazione, è stato reso noto durante l'ultimo congresso nazionale di Paidòss, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza. Eccolo qua.

  1. Per misurare la temperatura corporea utilizzare solo il termometro elettronico digitale e metterlo sotto l’ascella.
  2. Se il paziente è un bambino molto piccolo, occorre farlo visitare in giornata, perché nei primi anni di vita è frequente la possibilità di contrarre un'infezione batterica grave.
  3. Assumere il paracetamolo per via orale, salvo casi rari. La via rettale è causa di sconforto e di incidenti.
  4. Rispettare la dose di antipiretico prescritta dal medico o indicata nel foglio illustrativo.
  5. Attenersi ai tempi di assunzione del farmaco indicati dal dottore, non prolungarli né accorciarli.
  6. Avere calma: il paracetamolo inizia ad avere effetto dopo circa un’ora e mezza.
  7. Non ricorrere ai cosiddetti “rimedi della nonna”, come spugnature, ghiaccio, o pezzette - non sono solo inutili (la febbre è un innalzamento centrale e non periferico della temperatura corporea), ma risultano anche controproducenti, perché causano brividi e, quindi, aumentano la temperatura e il malessere del malato.
  8. Se la temperatura non si abbassa non intestardirsi con l’antibiotico: non sempre la febbre è causata da un'infezione.Se il paziente è di ritorno da un paese ad endemia malarica, appurare subito se la febbre è causata dalla malaria.
  9.  Ricordarsi che non esiste la febbre da eruzione dentaria.

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