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Cibo caduto a terra: commestibile dopo 30 minuti


Non c’è alcuna fretta di raccogliere il cibo caduto a terra per poi mangiarlo: quello solido, come biscotti o toast, può essere lasciato per trenta minuti per terra, purché di un ambiente interno e sottoposto a regolare pulizia, prima di essere attaccato dai batteri. A dimostrarlo è stata una ricerca dell’università britannica Aston, a Birmingham, la quale però ha precisato che per i cibi molli come pasta e dolci, in effetti bastano pochi secondi per essere attaccati da ‘ospiti indesiderati': più restano sul pavimento e peggio è. I test sono stati svolti con differenti tipi di cibo su superfici come tappeto (o moquette), linoleum e piastrelle contenenti ciascuno 10 milioni di batteri.

Il professor Anthony Hilton, uno degli autori dell’esperimento, ha spiegato che gli alimenti secchi e i cibi duri sono a basso rischio: “Non solo non vengono attaccati da molti batteri al momento dell’impatto con il pavimento, ma non ottengono alcuna contaminazione ulteriore nel corso del tempo”. E’ invece meno sicuro lasciare per terra a lungo, cibo molli e vischiosi come gelati e lasagne: “Sul pavimento dolci e pasta tendono a cambiare la loro struttura nel corso del tempo, in modo da avere più punti di contatto per i batteri”. In questi casi la regola da osservare, spiega lo studioso, potrebbe essere ancora grosso modo quella empirica e tradizionale dei cinque secondi, anche se non c'è da preoccuparsi se, ad esempio, i bambini raccolgono qualcosa di commestibile da terra e lo infilano in bocca: “Le probabilità di ammalarsi per aver ingerito il cibo caduto sul pavimento di casa sono infinitamente piccole“, dice Hilton. Insomma, se la pulizia della cucina e degli altri ambienti casalinghi è nella media, si può stare relativamente tranquilli.

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