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Il contraccettivo per lui? Un'iniezione


Fino ad ora la possibilità c'era solo per le donne: pillola, cerotto o anello sono i contraccettivi ormonali al femminile. Mancava invece il corrispettivo al maschile e le uniche soluzioni erano l'uso del preservativo e la vasectomia (quest'ultima con effetti irreversibili sulla fertilità). Adesso, grazie ad una iniezione da ripetere dopo alcune settimane, è partita la sperimentazione per il primo contraccettivo ormonale maschile. Si tratta di uno strumento farmacologico che ‘depotenzia' gli spermatozoi per un periodo limitato di tempo, durante il quale, dunque, non c'è il rischio di gravidanze indesiderate.

I risultati dei test, coordinati da Mario Philip Reyes Festin dell’Organizzazione mondiale della sanità, condotti su 320 uomini tra i 18 e i 45 anni e pubblicati sulla rivista Journal of clinical endocrinology & metabolism, hanno dimostrato l'efficacia del metodo nel 96% dei casi: una doppia iniezione (ad intervallo di otto settimane) di testosterone undecanoato assieme ad un progestinico denominato noretisterone enantato, ha causato una significativa concentrazione di spermatozoi per ogni millilitro di liquido seminale. Mentre infatti 15 milioni è il numeronormalmente presente negli uomini fertili, con questo procedimento si è arrivati ad una riduzione al di sotto del milione. Una volta terminata la cura, nel 95% dei pazienti gli spermatozoi sono tornati ai livelli abituali nel giro di un anno. L'aspetto su cui i ricercatori devono ancora lavorare è quello degli effetti collaterali: il 3% ha sofferto di depressione e il 5% di disturbi dell'umore.

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