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I grassi fanno bene al cuore


Più carni e formaggi (ma anche olio di oliva e frutta secca) e meno pasta per proteggere il cuore. Questa, in sintesi, la sorprendente indicazione che emerge dalle ultime ricerche in materia. Si tratta dello studio canadese Pure (acronimo di Prospective urban rural epidemiology) condotto dall'Università di Hamilton per dodici anni su oltre 154 mila persone tra i 35 e i 70 anni di 18 Paesi ad alto, medio e basso reddito di tutto il mondo e appena pubblicato sulla rivista Lancet. Una percentuale statisticamente molto rilevante, dunque, e uno studio epidemiologico decisamente affidabile.

Dalle analisi dei dati è emerso che diminuire l'apporto dei grassi in favore dei carboidrati non significa abbassare il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari e ictus, come fino ad ora è stato detto. In particolare una portavoce ha spiegato che “limitare l'assunzione di grassi non migliora la salute delle persone, che invece potrebbero trarre benefici se venisse ridotto l'apporto dei carboidrati al di sotto del 60 per cento dell'energia totale, e aumentando l'assunzione di grassi totali fino al 35 per cento”. Precisamente è stato dimostrato che chi consumava molti carboidrati aveva un rischio di mortalità aumentato del 28 per cento rispetto a chi ne faceva un consumo limitato. Invece chi consumava molti grassi aveva una riduzione del 23 per cento del rischio di mortalità totale, del 18 per cento del rischio di ictus e del 30 per cento del rischio di mortalità per cause non cardiovascolari.

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