Alfuzosina: farmaco per ipertrofia prostatica benigna

calendar_month 09/12/2025 - di - Pubblicato in  Farmaci

Alfuzosina: farmaco per ipertrofia prostatica benigna

L'alfuzosina è un principio attivo largamente utilizzato in urologia, appartenente alla classe degli alfa-bloccanti (o alfa-litici). La sua funzione principale è quella di migliorare la qualità di vita degli uomini affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), agendo sui fastidiosi Sintomi del Basso Tratto Urinario (LUTS).

Questo articolo SEO approfondisce il meccanismo d'azione dell'alfuzosina, le indicazioni terapeutiche, le modalità e la durata dell'assunzione, i potenziali effetti collaterali e i principali studi clinici che ne hanno confermato l'efficacia.

A Cosa Serve l'Alfuzosina: Meccanismo d'Azione

L'Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) è una condizione comune nell'uomo anziano, caratterizzata dall'ingrossamento non canceroso della prostata che comprime l'uretra. Questa compressione, unita all'aumento del tono muscolare liscio nella prostata e nel collo vescicale, ostacola il flusso urinario.

L'alfuzosina interviene proprio su questo meccanismo. Si tratta di un antagonista selettivo dei recettori alfa-1 adrenergici, in particolare del sottotipo alfa-1A, prevalente nella muscolatura liscia della prostata, della capsula prostatica e del collo vescicale.

Azione chiave:

  • Rilassamento Muscolare: Bloccando questi recettori, l'alfuzosina provoca il rilassamento della muscolatura liscia in queste aree.
  • Miglioramento del Flusso: Il rilassamento riduce la resistenza all'uscita dell'urina, facilitando il flusso urinario e migliorando lo svuotamento vescicale.

Il risultato è un significativo miglioramento dei LUTS, quali: difficoltà a iniziare la minzione (esitazione), minzione frequente (diurna e notturna), flusso debole o interrotto e sensazione di svuotamento incompleto. In alcuni contesti ospedalieri, l'alfuzosina viene anche usata per facilitare la minzione in caso di ritenzione acuta.

Per Quanto Tempo si Assume

La durata del trattamento con alfuzosina è strettamente correlata alla cronicità dell'IPB e alla persistenza dei sintomi.

  • Terapia a Lungo Termine: Nella maggior parte dei casi, l'alfuzosina è un farmaco destinato a un uso continuativo e a lungo termine per gestire i sintomi dell'IPB. Il medico valuterà periodicamente l'efficacia e la necessità di proseguire o adeguare la terapia.
  • Modalità di Assunzione: L'alfuzosina è disponibile in diverse formulazioni, spesso in compresse a rilascio prolungato da 10 mg (una volta al giorno). Per minimizzare il rischio di effetti collaterali legati alla pressione (come l'ipotensione ortostatica) e per ottimizzare l'azione, la prima dose, e spesso le dosi successive, vengono raccomandate dopo un pasto e, in particolare, alla sera prima di coricarsi. È fondamentale non rompere, masticare o dividere le compresse a rilascio prolungato per garantire il corretto rilascio del principio attivo.

L'interruzione del trattamento deve avvenire solo sotto indicazione medica, in quanto i sintomi dell'IPB potrebbero ricomparire.

Effetti Collaterali: Sicurezza e Tollerabilità

L'alfuzosina è generalmente ben tollerata, con un profilo di effetti collaterali spesso più favorevole rispetto ad alcuni alfa-bloccanti meno selettivi.

Gli effetti collaterali più comuni sono legati alla sua azione vasodilatatrice:

  • Capogiri/Vertigini e Ipotensione Ortostatica: Sono i più frequenti, specialmente all'inizio del trattamento. L'ipotensione ortostatica è un abbassamento della pressione sanguigna che si verifica passando rapidamente dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta, manifestandosi con stordimento o svenimenti (sincope). L'assunzione serale aiuta a mitigarne l'impatto.
  • Cefalea (Mal di Testa).
  • Affaticamento/Astenia.
  • Disturbi Gastrointestinali: Nausea, dolore addominale.

Effetti collaterali meno comuni ma importanti includono:

  • Priapismo: Un'erezione prolungata e dolorosa (molto rara).
  • Sindrome Intraoperatoria dell'Iride a Bandiera (IFIS): Rischio in pazienti che devono sottoporsi a chirurgia della cataratta. È essenziale informare l'oculista dell'uso del farmaco.
  • Il rischio di disfunzione eiaculatoria (eiaculazione retrograda) è tipicamente inferiore rispetto ad altri alfa-bloccanti più selettivi sul sottotipo alfa-1A, come dimostrato negli studi clinici.

Principali Studi Clinici e Evidenze

L'efficacia e la sicurezza dell'alfuzosina nel trattamento dell'IPB sono state stabilite attraverso numerosi studi clinici randomizzati e controllati (RCT).

  • Efficacia a Breve e Lungo Termine: Diversi studi in doppio cieco vs. placebo, tipicamente della durata di 3 mesi seguiti da estensioni in aperto, hanno confermato la capacità dell'alfuzosina 10 mg a rilascio prolungato di migliorare significativamente il punteggio dei sintomi (IPSS o AUA score) e aumentare la velocità massima del flusso urinario (Qmax) rispetto al placebo. Questi benefici si mantengono nel tempo (fino a 1-2 anni di follow-up).
  • Minore Impatto sulla Sfera Sessuale: Alcune analisi e studi comparativi hanno evidenziato che l'alfuzosina ha un tasso di effetti collaterali sessuali (in particolare disfunzione eiaculatoria) inferiore rispetto ad altri farmaci della stessa classe, grazie al suo profilo di selettività. Ad esempio, un'analisi condotta su più RCT ha riportato un tasso di disfunzione eiaculatoria molto basso (circa lo 0.6%).
  • Uso per la Ritenzione Acuta di Urina (AUR): Studi specifici hanno supportato l'uso dell'alfuzosina per incrementare il successo della rimozione del catetere nei pazienti che hanno sperimentato un episodio di AUR.

In sintesi, l'alfuzosina rappresenta una pietra angolare nella gestione farmacologica dei LUTS associati all'IPB, grazie al suo meccanismo uroselettivo e al comprovato profilo di efficacia clinica e tollerabilità.

 
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