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Quest'inverno lo smog ha fatto più danni del solito. I capricci del clima hanno aumentato i livelli di inquinamento e a soffrirne maggiormente le conseguenze sono i più deboli: anziani, donne e bambini. Per questi ultimi in particolare vi sono state conseguenze negative. Le emergenze respiratorie fra i più piccoli sono infatti aumentate del 25%. A renderlo noto è il presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Giovanni Corsello.
“Si tratta soprattutto – chiarisce Corsello – di casi di iper-reattività delle mucose respiratorie agli inquinanti dell’aria, che portano anche a urgenze respiratorie. Cioè soprattutto in bambini in qualche modo predisposti ma anche nei primi anni di vita”. In particolare vengono segnalate molte “crisi di broncospasmo o laringospasmo. I casi sono in aumento e sono legati proprio all’emergenza smog in molte città”.
Corsello dà qualche consiglio su come affrontare questa emergenza: “Bisogna accertarsi che i livelli di ossigeno per la respirazione non vadano sotto il livello di soglia”. E se dovesse succedere bisogna portare il piccolo in ospedale. Quanto alla terapia, “solitamente si procede ad una aerosolterapia o, nei casi più gravi, a terapie con adrenalina o cortisone”. Infine un’avvertenza importante: “Far sostare i bimbi il meno possibile vicino a siti industriali ma anche in centro città”.