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Il colesterolo ‘buono' non è sempre ‘buono'


Il colesterolo ‘buono' non è sempre così ‘buono'. Non è un gioco di parole, né un giudizio etico ma una constatazione sui livelli di colesterolo Hdl (quello considerato, appunto, non pericoloso per la salute) nel plasma fatta da uno studio della University of Pennsylvania Perelman School of Medicine appena pubblicato sulla rivista Science. I ricercatori hanno messo in dubbio che un alto valore di colesterolo sia sempre efficace nella protezione del sistema cardiovascolare con basso rischio di infarto o aterosclerosi.

E' stato infatti osservato che molte terapie che hanno aumentato i livelli delle particelle Hdl (composte di lipidi come, appunto, il colesterolo e le proteine) non hanno abbassato il rischio di aterosclerosi e di altre malattie coronariche. L'indagine degli scienziati statunitensi è stata svolta su un campione di 328 soggetti con valori molto elevati di colesterolo Hdl. In un gruppo di soggetti, che presentava una mutazione genetica particolare, il colesterolo buono si è accumulato nel plasma senza essere eliminato nella bile, procedimento necessario per godere dei benefici ‘protettivi' delle Hdl. “Era un numero relativamente piccolo e quindi, per confermare i dati ottenuti - hanno reso noto i ricercatori - ci siamo rivolti a una serie di database genetici su larga scala comprendenti più di 100.000 individui. Questa analisi ha confermato che, in effetti, i portatori di questa variante genetica hanno livelli di colesterolo Hdl più alti e un più alto rischio di malattia coronarica che non soggetti che non l'hanno". Adesso l'equipe dovrà mettersi al lavoro proprio su questo gene.

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