Farmaci di automedicazione
Farmaci di automedicazione
Vitamine e integratori
Vitamine e integratori
Cura della pelle
Cura della pelle
Omeopatia e medicina alternativa
Articoli per mamma e bambino
Benessere di coppia
Prodotti medicali
Prodotti medicali
Tutti i nostri sconti
Credenti e atei sono diversi già dal cervello. Proprio strutturalmente: a certificarlo è una ricerca aglosassone appena pubblicata sulla rivista Plos One. In sostanza, chi crede in Dio, tende a non utilizzare un'area del cervello destinata al pensiero analitico e critico e, per contro, ad attivare quella dell'empatia.
Come rende noto il professor Tony Jack, responsabile dello studio: “Credere in qualcosa di soprannaturale ci porta a mettere da parte il pensiero critico per aiutarci a raggiungere una maggiore comprensione delle cose dal punto di vista sociale ed emotivo". Insomma, da una parte critica, analisi, scienza e razionalità. Dall'altra, emozioni ed empatia.