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Infarto: attenzione a quelli senza sintomi


Un infarto su due è silente, non presenta cioè i classici sintomi. E così il paziente non lo riconosce. Non per questo è meno pericoloso.

È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Circulation dai ricercatori statunitensi della Wake forest school of medicine di Winston-Salem e dell’Università del Nord Carolina di Chapel Hill, coordinati da Elsayed Z. Soliman.

"Gli effetti dell’attacco di cuore silente sono nocivi - spiegano i ricercatori - come quelli di un infarto sintomatico. E dato che i pazienti ignorano di essere stati colpiti da attacco cardiaco, non possono ricevere il trattamento di cui avrebbero bisogno per evitare di subirne un altro”.

La ricerca ha coinvolto 9.498 persone di mezza età, seguite per nove anni. Il risultato è stato che di questi, in 317 sono stati colpiti da un infarto silente, mentre 386 hanno subito un attacco cardiaco sintomatico, hanno accusato quindi dolore toracico, sudorazione, affaticamento, mancanza di fiato e in alcuni casi perdita dei sensi.

Gli scienziati hanno dunque appurato che gli infarti silenziosi rappresentavano il 45% di tutti gli attacchi di cuore, motivo per cui hanno continuato a tenere sotto controllo le condizioni di salute dei volontari per altri venti anni. La ricerca li ha dunque condotti a scoprire che gli attacchi di cuore silenti aumentano di tre volte le probabilità di morire a causa di malattie cardiache e aumentano del 34% il rischio di decesso legato anche ad altre cause. L'infarto silente è più frequente tra gli uomino ma più pericoloso per le donne.

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