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Vaccini, è allarme rosolia


Un nuovo allarme sui vaccini. A lanciarlo è l'Istituto superiore di sanità secondo il quale più di una donna su tre non sa se è protetta contro la rosolia, patologia che, se contratta in gravidanza può provocare malformazioni gravissime al nascituro. Lo rende noto il monitoraggio condotto dall'Istituto superiore di sanità nel periodo 2012-15. Il quadro, come fanno sapere gli studiosi, è il seguente: “Emerge con forza la scarsa consapevolezza, fra le donne in età fertile, del problema legato all’infezione in gravidanza. La quota di donne suscettibili alla rosolia (perché non vaccinate e con rubeotest negativo) può sembrare relativamente contenuta (quasi il 2%), tuttavia una quota piuttosto alta, più di una donna su tre (37%), non è a conoscenza del proprio stato immunitario nei confronti della rosolia".

Per quanto riguarda la copertura vaccinale, il 41% delle donne dichiara di essere stata vaccinata contro la rosolia (che contratta in gravidanza può portare a sordità, cecità, problemi al cuore e al sistema nervoso centrale con conseguente ritardo mentale del bambino). Ed ancora: “Si conferma che la percentuale di donne vaccinate è significativamente maggiore tra le più giovani: è massima (57%) nella classe di età 18-24 (grazie al recupero straordinario previsto dal Piano di eliminazione con l'offerta della vaccinazione nell'adolescenza) mentre nelle generazioni successive la percentuale di vaccinate per la rosolia diminuisce gradualmente (44% tra le 25-34enni e 34% tra le 35-49enni)".

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