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I vaccini hanno salvato 40mila vite in nove anni


Il vaccino contro l'influenza stagionale ha impedito più di 40.000 decessi associati all’influenza negli Stati Uniti nel corso di un periodo di nove anni, a partire dall’annata 2005-2006 fino a quella 2013-2014. Questa stima, pubblicata sulla rivista Vaccine, rappresenta una riduzione leggermente inferiore a un quarto (22%) delle morti che si sarebbero verificate in assenza della vaccinazione influenzale durante quel lasso temporale. Lo rende noto L’Agenzia Italiana del Farmaco la quale ricorda “l’importanza della vaccinazione contro l’influenza stagionale come strumento per prevenire l’influenza e le sue complicanze. Spesso si commette l’errore di sottovalutare l’impatto dell’influenza che è una vera e propria malattia infettiva e può causare gravi condizioni e in alcuni casi addirittura avere conseguenze fatali, soprattutto negli anziani e nelle persone affette da patologie croniche".

Le stime dello studio hanno mostrato che la maggior parte dei decessi associati all’influenza prevenuti dalla vaccinazione - l’89 per cento - riguardavano over 65. Oltre agli anziani, sono stati i bambini tra 6 mesi e 4 anni a beneficiare di più del vaccino antinfluenzale in termini di percentuale di decessi evitati. L'Organizzazione mondiale della sanità ha inoltre stimato che le epidemie influenzali annuali causino da 3 a 5 milioni circa di casi di patologie gravi in tutto il mondo e da 250mila a 500mila morti; solo in Italia ogni anno i decessi sono 8mila.

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